Ha ancora Senso Assemblare il proprio Computer?
Uno dei principali dilemmi per coloro che desiderano un nuovo computer fisso riguarda quello di decidere se acquistarlo da un produttore o assemblarlo. Andiamo a vedere in dettaglio cosa stia accadendo e quali sono i trend di mercato in questo settore.
Computer Assemblato Si O No?
In questi ultimi mesi stiamo assistendo alla crescita del settore smartphone e quello dei tablet. I tradizionali PC desktop, invece, sono ampiamente in crisi visto che le esigenze dell’utenza stanno rapidamente cambiando. Come dimostrano gli Ultrabook, un utente desidera acquistare un dispositivo leggero, sottile e che offra tutte le funzioni necessarie.
Come molti di voi si ricorderanno, qualche anno fa era ancora “di moda” assemblare il proprio computer selezionando accuratamente qualsiasi componente. Molti geek, ancora oggi, possiedono computer assemblati da loro stessi ed al loro interno, di norma, vi troviamo hardware che era di fascia alta. Infatti, la “tradizione” di assemblare un computer era diffusa tra coloro che volevano un dispositivo realizzato con le migliori componenti sul mercato o che desideravano overcloccare i componenti.
Tuttavia, le logiche di mercato odierne e la stessa industria dei computer offre un minor numero di personalizzazioni. Oggi, infatti, è possibile trovare sugli scaffali dei supermercati computer a poche centinaia di euro e che integrano anche una copia originale di Windows 8 del valore di 100€ circa. Quando viene assemblato un computer, infatti, oltre all’hardware è necessario considerare nel prezzo finale il costo del sistema operativo.
Quindi, oggi, se desiderate assemblare il vostro PC vi suggeriamo di farlo solamente se desiderate avere il controllo di qualsiasi componente a patto di spendere qualche centinaia di euro in più. Un altro problema che può essere riscontrato quando si assembla un computer riguarda la garanzia, poichè i sistemi acquistati già assemblati offrono una garanzia di 2 anni, mentre quando assemblate un computer, la garanzia è offerta per ogni singolo componente ma non a livello globale.
Vi sono, quindi, aspetti positivi e negativi quando si assembla un computer ma, crediamo, questa “tradizione” continuerà a lungo tra i veri hardcore gamers e geek. Cosa ne pensate? Quali sono i vostri suggerimenti per l’acquisto di un PC?
Link | cnet
Il Giappone Vuole Un Supercomputer Ad Altissime Prestazioni
In questi ultimi anni, le nazioni stanno realizzando infrastrutture che offrano un alto livello computazionale sia per l’ambito “educational” e non solo. Nei paesi asiatici, in particolare in Giappone, sono state realizzati molteplici supercomputer che sono riusciti a scalare la classifica “Top 500 supercomputing”. Entro il 2020, però, il Giappone ha in programma di realizzare un supercomputer “rivoluzionario”. Andiamo a vedere in dettaglio.
Supercomputer Da 1 Exaflop Al Secondo
Il Giappone ha recentemente iniziato a pianificare la realizzazione della “next-generation” di supercomputer per il 2020. Rispetto all’attuale supercomputer K, attualmente l’infrastruttura più moderna della nazione, avrà una capacità computazionale di oltre 100 volte. Per la realizzazione di questo supercomputer, il Giappone sta cercando fondi che dovranno arrivare entro il 2015.
Secondo le autorità giapponesi, il supercomputer offrirà la possibilità di realizzare medicinale o cercare di prevenire terremoti o tsunami. Si stima che la nuova infrastruttura dovrà soddisfare molteplici esigenze ed offrire capacità computazionale pari ad un quintitrillione di operazioni al secondo, ovvero un exaflop. Si spera, inoltre, che i costi di prototipazione e realizzazione del nuovo supercomputer non supereranno i 110 miliardi di yen richiesti per sviluppare il K.
L’ultimo supercomputer, K, che è stato sviluppato in concomitanza tra Fujitsu e l’istituto di ricerca Riken durante il 2011 è stato il primo computer a realizzare 10 quadrilioni di computazioni al secondo. Solamente, durante il mese di novembre 2012 è sceso in terza posizione dietro ai nuovi supercomputer Titan e Sequoia installati negli Stati Uniti. L’Italia, ancora oggi, non è riuscita a sviluppare un supercomputer con capacità computazionali di altissimo livello. Speriamo che nei prossimi anni, l’Italia investa in un settore che è necessario sviluppare per poter essere competitivi a globale. Cosa ne pensate?
Link | zdnet
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